
Maxi Squalifica UFFICIALE: gesto folle del calciatore - Calciatori.com (Pixabay)
In Serie C succede di tutto, e stavolta si è toccato un livello difficilmente eguagliabile. Si giocava un match teso, nervoso, tra due squadre con obiettivi opposti ma lo stesso bisogno disperato di punti.
E’ stata una di quelle partite da dentro o fuori, dove ogni contrasto pesa come un rigore e dove i nervi, a quanto pare, saltano con la stessa facilità con cui si tirano i calci d’angolo. Il clima si è fatto bollente nel finale, lasciando spazio a un teatrino che, ad esclusione della gravità del gesto, fa anche un po’ sorridere. Il Giudice Sportivo sicuramente non farà sorridere il destinatario della squalifica, che si è beccato 4 giornate di stop dopo la condotta violenta messa in atto. Ma quello che colpisce non è tanto la squalifica, se ne vedono tante, quanto il motivo.
Al 95’, a giochi quasi fatti, dopo un contrasto il giocatore si rialza da terra e pensa bene di rendersi protagonista in modo poco ortodosso: una stretta decisa ai genitali di un avversario, a gioco fermo e con tanto di testimoni oculari. Nessuna conseguenza fisica, per fortuna, ma tanto imbarazzo e qualche meme già virale. La classica “follia di fine partita”, che però ora costa cara. Perché certi gesti, anche in un calcio di provincia, fanno notizia. Eccome se la fanno.
Calcagni perde la testa, stangata per il Novara
Il protagonista della vicenda è Riccardo Calcagni, centrocampista del Novara, espulso nel finale della sfida persa 2-0 contro il Caldiero Terme. Un match nervoso, combattuto, che valeva punti pesantissimi per entrambe le squadre: i veneti a caccia della salvezza, i piemontesi lanciati verso i playoff. E invece, tutto è finito nel peggiore dei modi. Calcagni, nel recupero, si è visto sventolare in faccia un cartellino rosso per un gesto che poco aveva a che fare col calcio e tanto con la frustrazione di una giornata storta.

Il Giudice Sportivo non ha avuto dubbi e ha inflitto quattro giornate di squalifica, motivando così la sanzione: “Condotta violenta, valutata per la sua riprovevolezza e pericolosità, seppur priva di conseguenze fisiche per l’avversario”. Tradotto: un gesto fuori luogo, pesante, che meritava una punizione esemplare, anche per dare un segnale a tutto il campionato. Ora Calcagni resterà fuori quasi un mese e il Novara dovrà fare a meno di uno dei suoi uomini di maggiore esperienza nel momento più delicato della stagione. Il rischio, ora, è che questa ingenuità pesi non solo sul cammino della squadra, ma anche sull’immagine del giocatore, finito – suo malgrado – sotto i riflettori per i motivi sbagliati. E in questi casi, servono testa bassa e silenzio.