….19 anni da calciatore…puoi fare un bilancio della tua carriera ?? …
Esperienze quasi tutte positive, anche quando sono retrocesso sempre positive.
Qual ‘è stato per te l’allenatore più importante ?
Giorgi che mi ha dato la possibilità di esordire in serie A e in coppa Uefa, mi ha voluto lui alla Fiorentina e gli sono grato perchè mi ha dato la possibilità di mettermi in mostra nel grande calcio…Molto importante è stato inoltre Cagni, arrivò a Genova in una situazione di classifica delicata ed il sottoscritto fuori rosa, mi fece giocare 20 partite nelle quali segnai 10 gol che mi hanno permesso di allungarmi la carriera. Sono infatti finito all’Atalanta , abbiamo vinto il campionato e, grande soddisfazione, sono potuto tornare in serie A.
Un altro allenatore che mi ha insegnato tanto è stato Vavassori. Prima di conoscerlo giocavo soprattutto d’istinto, con lui ho imparato a gestirmi tatticamente, mi ha insegnato dei movimenti che mi hanno permesso di migliorarmi a 34 anni.
C’è un compagno di squadra ideale ? Sei riuscito a coltivare e mantenere legami di amcizia ? Ci sono compagni o ex compagni che frequenti ancora fuori dal calcio ?
Compagni amici ne ho avuti tanti e me li tengo stretti anche perché nel calcio è difficile mantenere l’amicizia a distanza di anni…vado in vacanza insieme a loro e li frequento appena posso..non faccio nomi perché rischio di dimenticarne qualcuno..
Ci sono persone che hanno particolarmente segnato la tua carriera, in senso positivo o negativo, o che sono stati tuoi particolari punti di riferimento?
In negativo la dirigenza del Genoa composta da Scerni e Mauro che dopo tanti anni passati al Genoa (tutti sapevano cos’era il Genoa per me) mi hanno messo fuori rosa, e ancora devo capire il perché… non solo io ma anche Ruotolo, Torrente, praticamente la vecchia guardia
In carriera ricordi altri momenti particolarmente belli ?
Firenze…Genoa e anche Bergamo…
La città ideale nella quale vivere ?
Genoa dove vivo attualmente e in alternativa sarebbe potuto essere Firenze…
Col Genoa , dopo il gol hai esultato e nei giorni successivi ti hanno accusato di irriconoscenza, ti ha fatto male ?
…mi ha fatto male , tanto che ho anche provato a rispondere ai tifosi via internet, la mia non è stata mancanza di rispetto ad una squadra che mi ha dato tanto ma era un gesto di affetto verso un compagno che non segnava da molto tempo e un gesto liberatorio in un momento della squadra molto delicato…comunque non tutti mi hanno attaccato, per fortuna molti miei vecchi tifosi hanno capito che la mia era un esultanza giusta , visto che faccio parte di questa squadra e indosso ora un’altra maglia e soprattutto non hanno messo in discussione il mio affetto verso Genoa.
Il gol più bello che hai fatto e che ricordi con maggior piacere ?
Ce ne sono tanti..ma il più importante è quello di semifinale a Brema contro il Werder con la Fiorentina che ci ha permesso di andare in finale.
Lo stadio più bello in cui hai giocato ?
Ho diversi ricordi legati agli stadi ma l’anno scorso, entrare all’Olimpico contro la Roma, stare a a centrocampo e sentire 80000 persone cantare l’inno della Roma è stata un emozione incredibile.
Parlaci un pò della tua vita al di fuori del rettangolo di gioco: la famiglia, gli hobbies, le tue passioni.
Siamo in quattro, mia moglie Tiziana e due figlie Federica di 11 anni e Benedetta di 3 . Sono nate tutte e due a Genova e sono quindi Genovesi al 100%
Per quanto riguarda gli hobbies ho abbandonato la pesca perchè il tempo libero che ho lo passo con le mie bambine.
Se non avessi giocato quale lavoro avresti fatto ?
Mio padre ha un laboratorio di litografia..quindi probabilmente l’avrei seguito.
Cosa apprezzi di più del lavoro di calciatore ?
Il fatto che tu sia da esempio a tantissimi giovani che comunque cercano sempre un modello e vedono in te qualcuno da imitare e una possibilità per il loro futuro, sento la responsabilità e mi piace molto questa cosa, anche perché mi rivedo in loro, quando andavo a vedere la Roma e sognavo un giorno di diventare come i miei idoli..
Chi era il tuo idolo ?
Il mio idolo in assoluto era Bruno Conti…
Hai qualche aneddoto per i nostri lettori da raccontare ?
Scoglio un giorno mi disse che dovevo andare più piano perché la squadra non mi stava dietro e io gli “sbiellavo i meccanismi”…andavo troppo forte…
Dove ti piacerebbe finire la carriera da calciatore?
..spero che non finisca mai, non riesco ad immaginare una vita senza calcio giocato…sono consapevole che un giorno finirà, ma sto bene e fino a quando ci sarà qualcuno disposto a darmi fiducia giocherò.
Come vedi il tuo futuro ? cosa ti piacerebbe fare ?
Ho il patentino di allenatore di base, mi piace stare in mezzo ai ragazzi e poter insegnare quello che ho imparato in tanti anni di carriera, comunque più avanti affronterò il problema.